La Processione del Cuore

E’ il 2 settembre quando il cuore di Santa Rosa, protetto all’interno del suo reliquiario, attraversa le vie del centro storico.

A portarlo in processione una delegazione dei facchini che la sera successiva trasporterà la Macchina. La solenne ricorrenza rinnova un’antica consuetudine e ricorda quando le autorità cittadine, insieme al clero, si recavano a rendere omaggio alla santa patrona, in ricordo della traslazione del Corpo di Santa Rosa, voluta dal pontefice Alessandro IV.

Dal 1921 viene portato in processione il cuore di Santa Rosa, prelevato dal corpo della Santa a seguito della ricognizione effettuata nello stesso anno. Esso viene conservato ancora integro all’interno del Monastero delle Sorelle Clarisse.

Il corteo storico è composto da figuranti con costumi tipici dei vari secoli, a partire dal 1200 fino ad arrivare al 1800, che rappresentano le massime autorità viterbesi, con le rispettive milizie che hanno celebrato nel tempo la loro amata giovane concittadina.

Tra i personaggi che sfilano al corteo per le vie cittadine, podestà, capitani del popolo, governatori, notai, comandanti delle milizie, soldati, ma anche tamburini, chiarine, terziari francescani e bambine chiamate “rosine”, che indossano costumi del XIII secolo e portano in mano ceste piene di cera e di fiori, in ricordo dei doni che venivano offerti dal Comune di Viterbo alla Comunità delle suore Clarisse dal XV secolo fino all’inizio del XX secolo.

E il colpo d’occhio, alla fine di tanto lavoro, è stupendo: la struttura e le fattezze della Città duecentesca costituiscono una perfetta scenografia per i personaggi, scelti dopo opportune selezioni.

Nei loro laboriosissimi abiti, ogni cosa è reale, il minimo particolare è rispettato nella ricostruzione saliente dei secoli che vanno dal ‘200 fino ai secoli più recenti: spade, elmi, corazze sono stati ricreati da anziani artigiani con modalità antiche come l’uomo. In processione, insieme agli oltre trecento figuranti, anche la mazza del maggiordomo dei Priori, simbolo del potere cittadino nelle processioni viterbesi del 18° secolo ed oggi conservata presso il palazzo comunale, all’interno della Sala Rossa.

In rari casi, la popolazione viterbese assiste a un evento straordinario. Straordinario davvero. Ad attraversare le vie del centro insieme al cuore, anche la giovane Rosa, all’interno dell’urna trasparente che la protegge dall’ambiente esterno. L’ultima volta è accaduto nel 2008 in occasione del 750° anniversario della traslazione del corpo della giovane Rosa dalla chiesa di Santa Maria in Poggio che per sette anni ne aveva custodito le spoglie a quella di Santa Maria in San Damiano (oggi Chiesa di Santa Rosa).

Quel 2 settembre la Santa patrona viterbese sfilava per le vie della città. Un’eccezione che ha emozionato e commosso gran parte dei fedeli che con trepidazione hanno atteso il passaggio della loro “Rosa”.